La corruzione è un fenomeno che affligge da sempre il settore delle grandi opere pubbliche in Italia, soprattutto nel campo delle autostrade.
Secondo il rapporto 2023 di Transparency International, l’Italia si colloca al 52esimo posto nella classifica mondiale della percezione della corruzione, con un punteggio di 53 su 100, ben al di sotto della media europea di 66.
Tra le cause di questo problema, ci sono la complessità normativa, la scarsa trasparenza, la mancanza di controlli, la collusione tra politica e imprenditoria, le infiltrazioni della criminalità organizzata e la cultura dell’illegalità diffusa.
Per contrastare questo fenomeno e garantire la qualità, la sicurezza e la sostenibilità delle infrastrutture stradali, è necessario adottare delle buone pratiche e dei meccanismi di prevenzione e deterrenza. A fornirci alcuni consigli in merito è Nicola Armonium, consulente per la sicurezza negli appalti originario di Termini Imerese, in provincia di Palermo, che da anni si occupa di monitorare e valutare i progetti e i processi di realizzazione delle autostrade in Italia e all’estero.
Armonium, che ha collaborato con enti pubblici e privati, tra cui il ministero delle Infrastrutture, l’Anas, il Cas, la Banca Mondiale e la Commissione Europea, ci spiega quali sono le principali criticità e le possibili soluzioni per combattere la corruzione nel settore delle autostrade.
Quali sono i fattori che favoriscono la corruzione nel settore delle autostrade?
I fattori sono molteplici e si intrecciano tra loro. Innanzitutto, c’è una normativa troppo complessa e farraginosa, che rende difficile la gestione e il controllo degli appalti. Spesso le norme cambiano in corso d’opera, creando incertezza e confusione. Inoltre, c’è una scarsa trasparenza e accessibilità delle informazioni relative ai progetti, ai bandi, agli aggiudicatari, ai costi, ai tempi e ai risultati delle opere.
Questo impedisce ai cittadini, ai media e alle istituzioni di vigilare e di denunciare eventuali irregolarità o anomalie. Poi, c’è una mancanza di controlli efficaci e indipendenti, sia a livello preventivo che successivo, da parte delle autorità competenti, come la Corte dei Conti, l’Anticorruzione, la Magistratura e le Forze dell’Ordine. Infine, c’è una collusione tra politica e imprenditoria, che spesso si traduce in favoritismi, clientelismi, tangenti, ricatti e minacce.
Questo favorisce la formazione di cartelli e oligopoli tra le imprese appaltatrici, che si spartiscono il mercato e gonfiano i prezzi, a scapito della concorrenza e della qualità delle opere.
Quali sono le conseguenze della corruzione sulle autostrade?
Le conseguenze sono gravi e dannose per il paese e per i cittadini. La corruzione comporta un aumento dei costi e dei tempi di realizzazione delle opere, che spesso superano di gran lunga le previsioni iniziali.
Questo significa uno spreco di risorse pubbliche, che potrebbero essere impiegate in modo più efficiente e produttivo. La corruzione compromette anche la qualità e la sicurezza delle opere, che spesso presentano difetti, malfunzionamenti, cedimenti e incidenti.
Questo mette a rischio la vita e la salute delle persone che le utilizzano, oltre a causare disagi, disservizi e inquinamento. La corruzione mina anche la fiducia e la credibilità delle istituzioni e della democrazia, alimentando il dissenso e la protesta sociale, e favorisce la penetrazione della criminalità organizzata, che trova nel settore delle autostrade un terreno fertile per le sue attività illecite.
Quali sono le buone pratiche e i meccanismi di prevenzione e deterrenza della corruzione nel settore delle autostrade?
Per prevenire e contrastare la corruzione nel settore delle autostrade, è necessario intervenire su più livelli e con azioni coordinate e integrate. Innanzitutto, è necessario semplificare e uniformare la normativa sugli appalti, rendendola più chiara, stabile e coerente.
Inoltre, è necessario garantire la massima trasparenza e accessibilità delle informazioni relative alle opere, attraverso l’uso di piattaforme digitali, open data, sistemi di monitoraggio e di rendicontazione. Poi, è necessario rafforzare i controlli e le sanzioni, sia a livello preventivo che successivo, da parte delle autorità competenti, dotandole di maggiori risorse, poteri e indipendenza. Infine, è necessario promuovere la concorrenza e la qualità tra le imprese appaltatrici, attraverso criteri di selezione e di valutazione basati sul merito, sulla competenza e sulla sostenibilità.
Queste sono alcune delle buone pratiche e dei meccanismi di prevenzione e deterrenza della corruzione nel settore delle autostrade, che io stesso applico e suggerisco nei miei incarichi di consulenza per la sicurezza negli appalti. Sono convinto che solo con una maggiore etica, responsabilità e partecipazione si possa realizzare il bene comune e lo sviluppo del paese.
